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FISCALITÀ AVVOCATI: RIVEDERE IL REGIME FISCALE DELLE AGGREGAZIONI PROFESSIONALI E SUPERARE RIGIDITA’ NEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Uncat e Cassa forense hanno presentato oggi a Roma la “Guida pratica sulla fiscalità forense: dai forfettari alle STA, limiti e opportunità”, a cura della Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi in collaborazione con la Commissioni studi della Cassa forense

Roma, 20 febbraio 2025 –Rivedere la disciplina delle aggregazioni professionali, sia in forma associata che di società tra avvocati e tra professionisti, in modo da favorire l’esercizio organizzato e multidisciplinare della professione forense. Procedere quanto prima all’abolizione dell’Irap. Ancora: superare alcune rigidità del concordato preventivo biennale come la metodologia di calcolo del reddito concordato che spesso non tiene conto di eventi straordinari o fluttuazioni economiche significative​.
Revisione delle convenzioni contro la doppia imposizione fiscale per facilitare il lavoro degli avvocati con clientela internazionale​.

L’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi (UNCAT) e la Cassa forense hanno presentato oggi la guida “Fiscalità per Avvocati: dai forfettari alle STA, limiti e opportunità”, un documento curato dalla stessa Uncat e dalla Commissione studi della Cassa forense.
All’evento sono intervenuti il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, la presidente del Consiglio di Giustizia tributaria Carolina Lussana, il direttore  dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, i consiglieridel CNF Vittorio Minervini e Antonino Galletti, il segretario OCF Accursio Gallo.
Ha introdotto i lavori Francesca Coluzzi, Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense, mentre il dibattito è stato moderato da Gianni Di Matteo, Presidente UNCAT.
“I modelli organizzativi associativi e societari offrono agli avvocati uno strumento per rispondere alle esigenze di un mercato dei servizi legali sempre più complesso e competitivo. L’aggregazione professionale favorisce la crescita e la modernizzazione degli studi legali e produce effetti a lungo raggio per tutta la categoria, migliorando l’organizzazione e la competitività del settore”, dichiara il presidente di Cassa Forense, Valter Militi.
“Per Uncat il lavoro risponde a tre motivazioni principali: la prima è quella di rendere un servizio utile ai colleghi Avvocati. La seconda ragione attiene alla funzione sociale che la guida pratica può assolvere: la promozione di una educazione fiscale e previdenziale. La terza motivazione la potremmo definire di “politica forense”, in linea con l’impegno statutario della nostra Associazione specialistica: la promozione di un sistema fiscale equo e moderno in grado di rendere competitiva, anche a livello internazionale, l’attività forense, facilitando l’inserimento del nostro Paese in un sistema virtuoso di scambio di servizi sempre più globalmente integrato ”. L’analisi puntuale del quadro normativo fiscale degli avvocati ha permesso infatti, di individuare le zone d’ombra della fiscalità della classe forense, intesa come importante comparto produttivo. Nella Guida si trovano anche suggerimenti e richieste di miglioramento, destinati a Governo e Parlamento”, spiega il presidente Uncat, Gianni Di Matteo.

Fiscalità degli Avvocati: le proposte di miglioramento.

L’analisi all’interno della Guida ha fatto emergere le aree di criticità fiscale che chiederebbero interventi mirati del legislatore per garantire una fiscalità più equa e adempimenti più sostenibili. Emerge una sorta di disparità fiscale nel trattamento dei professionisti singoli rispetto alle aggregazioni professionali, sia sotto forma di associazioni che sotto forma di società. La richiesta di Uncat e della Commissioni studi della Cassa è dunque quella di rivedere la disciplina delle aggregazioni professionali, oltre la già prevista e apprezzata neutralità fiscale nei conferimenti per le STP (Società tra Professionisti) e per le STA (Società tra Avvocati), anche per favorire le aggregazioni societarie multidisciplinari.  “Non ne è però seguito un regime fiscale che agevolasse le aggregazioni professionali, ad eccezione della tanto auspicata neutralità fiscale dei conferimenti, di recente introduzione. Il regime fiscale degli studi professionali aggregati va necessariamente rivisto per consentire all’Avvocatura di esercitare la libera professione, sfruttando vantaggi che derivano dall’aggregazione di più Avvocati e/o altri Professionisti, alla luce delle nuove esigenze di coloro che si rivolgono ad uno Studio Legale nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale”, si legge nelle Conclusioni a cura della Commissione studi della Cassa.
Inoltre, sia nel caso di STA (società tra avvocati ) sia in quello di STP non esiste un’esplicita disposizione normativa che si occupi dell’inquadramento tributario del reddito da esse prodotto. Diverse circolari della Agenzie delle Entrate specificano che le STA generano redditi d’impresa, a prescindere dalla tipologia di società prescelta (società di persone, di capitali o cooperative). L’impostazione fiscale delle S.T.A. le distingue dai tradizionali studi professionali, poiché, agendo in una veste giuridica societaria, sono assimilate alle imprese e sono pertanto soggette alla relativa normativa fiscali.
In tema di concordato preventivo biennale alcune incertezze normative potrebbero provocare diverse interpretazioni giurisprudenziali, in particolare a causa del conflitto generato dalla disciplina del concordato preventivo biennale con altri istituti premiali: per esempio la riduzione ad un anno del  termine di accertamento a favore dei soggetti che hanno conseguito un alto punteggio ISA – con gradazione demandata a provvedimenti direttoriali dell’Agenzia Entrate  – o la riduzione a due anni dei termini di accertamento fiscale in favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo (quindi sia società tra avvocati che professionisti individuali) che effettuino e ricevano pagamenti superiori ad €. 500,00 esclusivamente attraverso specifici strumenti tracciabili (l’esclusività è tassativa: anche un solo pagamento non tracciato fa decadere il beneficio) e contestualmente comunichino in dichiarazione dei redditi l’esistenza dei presupposti per la riduzione dei termini di decadenza. Anche in questo caso, potrebbero verificarsi conflitti tra la riduzione dei termini per l’accertamento e la proroga prevista per coloro che aderiscono al concordato preventivo biennale, su cui sarà chiamata a pronunciarsi la giurisprudenza.
Ulteriore riflessione riguarda l’Irap, a cui sono tenuti dal 31 dicembre 2022 esclusivamente i professionisti che esercitano la propria attività in forma associata (gli Studi associati sono assimilati alle società semplici) o in forma societaria quali le STP (sia esse società di persone che di capitali) e le STA.  Stante l’art. 8 della legge n. 111 del 9 agosto 2023 (Delega al Governo per la riforma fiscale), che prevede l’individuazione dei principi e criteri direttivi per il graduale superamento dell’Irap, l’indicazione rivolta al Governo è quella di procedere all’ abrogazione del tributo regionale con priorità per le società di persone e le associazioni tra professionisti.

Cosa possono trovare gli Avvocati nella Guida sulla fiscalità. La Guida è innanzitutto un utile e completo vademecum per gli avvocati, che potranno trovare le indicazioni utili a pianificare i propri adempimenti fiscali e previdenziali.
Alla sua redazione hanno partecipato i consiglieri Uncat Avv.ti Ida Pansini, Fabiola Del Torchio, Elio Cocorullo (Regimi fiscali degli avvocati), Raffaella D’Anna, Anita Russo, Daniele Giacalone, Carlo Romano, Angelo Cuva (Regime IRAP e forme associative e societarie); Silvia Siccardi (Concordato preventivo biennale e il suo impatto sulla gestione fiscale degli studi legali); Barbara Benazzi (Diritto comparato sulla fiscalità forense, con un focus su best practices internazionali) e  la dott.ssa Paola Ilarioni di Cassa forense (Adempimenti previdenziali e obblighi deontologici in materia fiscale).
La Guida prende in considerazione tutte le possibili modalità di svolgimento della professione, dalla forma individuale in regime forfetario e ordinario a quelle associate.
Per ciascuna modalità, la Guida indica adempimenti, scadenze ma anche criteri di valutazione per una migliore pianificazione fiscale. Tutto tenendo conto delle più recenti leggi e circolari della Agenzia delle Entrate. La Guida specifica i diversi regimi di determinazione del reddito imponibile, le categorie di spese e oneri deducibili a seconda del regime fiscale, il trattamento del deposito fiduciario del cliente, le novità in materia di Irap, il trattamento civilistico e fiscale dei redditi prodotti dalle s.t.a. e dalle s.t.p, senza trascurare la dimensione internazionale: vi è un focus sulle sedi secondarie di “law firms” estere, sulle attività transfrontaliera degli avvocati iscritti in albi italiani e degli Avvocati italiani residenti all’estero ma associati in studi legali italiani.
A titolo esemplificativo:
Adempimenti fiscali per i neo-iscritti all’Albo – Modalità di apertura della Partita IVA e chiarimento sugli obblighi di tenuta dei libri contabili; disciplina del deposito fiduciario; novità in merito alle modalità di conservazione digitale dei documenti.
Regime forfettario – Soglie di accesso; preclusioni; obbligo all’emissione della fattura elettronica; regimi di passaggio; valutazione della convenienza; deducibilità dei contributi previdenziali.
Regime ordinario. Criterio di onnicomprensività; trattamento dei rimborsi spese addebitate al cliente; principio di cassa e determinazione del reddito; principio di inerenza e valutazione delle spese; deducibilità dei contributi previdenziali
IRAP e prospettive di abolizione – Vengono chiariti gli effetti dell’eliminazione dell’IRAP per gli avvocati in forma individuale dal 2022 e si analizzano le criticità ancora presenti per gli studi associati.
Aggregazioni professionali. Redditi prodotti in forma associata, distribuzione dividendi nella società semplice; Società tra Avvocati (STA), società multidisciplinari e limiti alle società tra professionisti (STP); implicazioni fiscali e operative delle diverse forme associative tra avvocati, con focus sulle nuove regolamentazioni. Attività transfrontaliera degli avvocati iscritti in albi italiani
Concordato Preventivo Biennale (CPB) – Analisi dettagliata di questo strumento recentemente introdotto, con spiegazioni sulle condizioni di accesso e sulle ricadute fiscali per i professionisti del settore.
Obblighi previdenziali per gli avvocati UE ed extra-UE – Chiarimenti sulle normative e sui contributi dovuti per gli avvocati stranieri iscritti agli Albi italiani.
Diritto comparato – Confronto tra il sistema fiscale italiano e quelli di Francia e Svizzera