Riforma fiscale alla prova delle presunzioni.
Presidente Di Matteo: “Le presunzioni fiscali si vincono in udienza: la prova deve formarsi nella udienza pubblica”
Snodo critico l’applicazione di intelligenza artificiale al settore fiscale
Si è aperto oggi a Venezia l’VIII Congresso Nazionale UNCAT
dal titolo “LA RIFORMA TRIBUTARIA AL TEMPO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE”

Venezia – Il rinnovato rapporto Fisco-Contribuente, fortemente voluto dal legislatore della Riforma fiscale all’insegna della cooperazione e compliance,  e la digitalizzazione, chiedono ormai di limitare le presunzioni fiscali.
Questa Consiliatura si è dovuta confrontare con il grande fermento della riforma fiscale, ai cui tavoli UNCAT ha dato il contributo costante: dagli interventi sul processo tributario, al rapporto d’imposta, al sistema sanzionatorio e al procedimento di accertamento e di riscossione.La legge delega e i primi 15 decreti delegati sono ora alla prova della applicazione in concreto attraverso l’emanazione sui testi unici, di cui quello di riordino della Giustizia Tributaria n. 175/2024, in vigore dal primo gennaio 2026. Riteniamo un vulnus grave non aver consentito, attraverso la prova per testimoni, di contrastare le presunzioni che sorreggono le attività di accertamento tributario, che trova – solo ed esclusivamente – nella pubblica trattazione la formazione della prova e del convincimento del giudice, nel rispetto del giusto processo, del contraddittorio e delle garanzie difensive”.
Così il presidente dell’Unione nazionale delle Camere degli Avvocati tributaristi (Uncat), Gianni Di Matteo, aprendo oggi a Venezia l’VIII Congresso Nazionale dal titolo “La riforma tributaria al tempo dell’intelligenza artificiale”.
Il Congresso è ospitato dalla Camera Tributaria del Veneto, con il presidente Michele Tiengo, che nel saluto iniziale ha dichiarato “Il titolo di questo Congresso può essere inteso come frutto di una “di  moda” ma è una sfida concreta e una questione cruciale, per la società e per il nostro settore di lavoro, nello specifico. Siamo nel cuore di un periodo di riforme decisive per il settore, dove i rischi e le opportunità si intrecciano e occorre guardare a questo quadro con chiarezza di sguardo. L’impegno di Uncat in questa direzione è risalente, fin dal Congresso di Lecce. Nella mozione finale da noi promossa sono stati anticipati i punti che oggi appaiono più che mai chiave: trasparenza nell’attività amministrativa; impatto dell’AI nella nostra professione, una opportunità a condizione di non delegare le attività primarie: la redazione di atti difensivi sulla base di una interpretazione personale e approfondita dei precedenti.

Presunzioni fiscali – Pubblica udienza – Prova per testimoni. Il presidente dell’Unione, Gianni Di Matteo, nella sua relazione introduttiva, ha espresso un giudizio critico ma costruttivo sull’attuazione della riforma fiscale. Ha sottolineato come, nonostante i principi di cooperazione e trasparenza promossi dalla riforma, il processo tributario continui a essere fortemente influenzato dalle presunzioni fiscali, spesso a discapito delle reali garanzie difensive del contribuente. Di Matteo ha ribadito che la prova deve formarsi in udienza pubblica: è lì che si tutela il giusto processo, si esercita il contraddittorio e si costruisce il convincimento del giudice. Un punto particolarmente critico, secondo UNCAT, riguarda la mancata valorizzazione della prova per testimoni. Oggi, questa forma di prova è prevista ma poco applicata, perché subordinata all’ammissione da parte del Collegio giudicante. Una lacuna che – unita ad altre scelte, come la non retroattività del nuovo sistema sanzionatorio fiscale – solleva perplessità dal punto di vista delle garanzie per il contribuente.

Intelligenza artificiale e fisco. Un altro tema chiave affrontato durante il Congresso riguarda l’impatto dell’intelligenza artificiale sul rapporto tra Fisco e contribuente. Con la digitalizzazione spinta e l’utilizzo di sistemi di IA sempre più evoluti, il Fisco potrà interrogare una rete di 190 banche dati, migliorando la capacità di analisi del rischio e di riscossione. Tuttavia, ha avvertito Di Matteo, ci sono due snodi critici da non trascurare.
Il primo riguarda la persistente centralità delle presunzioni fiscali, anche a fronte della disponibilità di dati concreti e dettagliati: una contraddizione evidente. Il secondo concerne la sproporzione tra il potere tecnologico dell’amministrazione fiscale e gli strumenti di difesa a disposizione del contribuente. UNCAT sollecita, a tal proposito, una riflessione pubblica sulla maggiore trasparenza sugli algoritmi, linee guida condivise, la possibilità di audit da parte di soggetti terzi, e l’istituzione di una “authority del dato”, auspicando un aggiornamento dello Statuto del contribuente in questa direzione. Di Matteo ha ricordato una recente sentenza della Corte Ue, la quale ha puntualizzato che non basta comunicare l’utilizzo di un algoritmo ma occorre specificare se, in presenza di altri o ulteriori dati, la decisione automatizzata avrebbe avuto un esito differente. “Sarà in grado, l’amministrazione fiscale, di accedere a questa garanzia?”

Ruolo rafforzato dell’Avvocato Tributarista. Nel nuovo scenario che si va delineando, emerge con forza anche il rinnovato ruolo dell’avvocato tributarista, destinato a diventare un attore chiave nel garantire la legalità e l’equilibrio del sistema fiscale sia nella consulenza che nella difesa in giudizio. “Una nuova frontiera si apre agli Avvocati Tributaristi, che saranno finalmente garanti del rischio fiscale per certificare il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo nel regime di adempimento collaborativo che promuova la comunicazione e la cooperazione tra amministrazione finanziaria e contribuente”, ha evidenziato Di Matteo, per il quale la specializzazione non è più un’opzione, ma una necessità, imposta dall’evoluzione normativa, dall’interazione con le tecnologie digitali e dalle esigenze del mercato.
“Ci auguriamo dunque che il percorso di specializzazione sia attuato con decisione”, ha sottolineato annunciando che, nel frattempo, la Scuola di Formazione Uncat ha già stretto accordi con importanti atenei e con gli Ordini forensi di Roma, Lecce, Palermo e Milano per promuovere percorsi formativi mirati.
Di Matteo ha anche riaffermato l’esclusiva riserva di patrocinio in Cassazione per gli avvocati cassazionisti, come elemento imprescindibile di qualità e garanzia nel sistema processuale.

Il Congresso vede la partecipazione di insigni giuristi e istituzioni quali il viceministro dell’Economia Maurizio Leo (vedi registrazione), la presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia Tributaria, Carolina Lussana e Fiorenzo Sirianni, Direttore Generale Direzione Giustizia Tributaria del Ministero dell’Economia e il Direttore generale della Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone (vedi video)
Il Congresso è anche occasione per la celebrazione dei 25 anni dell’UNCAT, un traguardo importante che ha visto la consegna di targhe commemorative alle prime cinque Camere locali (Roma, Lecce, Napoli, Palermo, Catania, Milano e Bologna). Oggi l’associazione conta 38 Camere tributarie su tutto il territorio nazionale, con una rete giovane e dinamica che cresce anche grazie alla creazione di sezioni giovanili in molte città. L’introduzione dei Direttivi “itineranti” e la recente riforma dello Statuto interno testimoniano una visione moderna e partecipativa dell’organizzazione interna.
Nel corso dei lavori, l’assise ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria del professor Guido Alpa, figura di riferimento del diritto italiano, già presidente del Consiglio Nazionale Forense.

Le relazioni tecniche presentate dalle Camere tributarie locali hanno alimentato i lavori, offrendo un importante contributo scientifico all’analisi delle novità e delle criticità introdotte dalla riforma fiscale.
Domani i lavori proseguiranno con gli interventi delle istituzioni.