Riforma Fiscale, Avvocati tributaristi: “La competenza specialistica in materia fiscale è una leva strategica per far decollare la riforma”
Il presidente Di Matteo a Palermo: “Nell’ordinamento giudiziario tributario occorre includere gli Avvocati nei consigli giudiziari. Bene la proroga sulla geografia giudiziaria”
Convegno su Riforma Tributaria e principi costituzionali in occasione del XXV° della Camera Tributaria di Palermo

L’imponente riforma fiscale si gioca il proprio successo anche sulla competenza specialistica dei professionisti e sulla capacità di far valere, anche processualmente, principi di garanzia.
Le importanti sentenze “Italgomme” della Corte europea dei diritti dell’Uomo* e Orde van Vlaamse Balies ** della Corte di Giustizia della Unione europea dimostrano che l’avvocatura e le sue competenze, tese alla difesa anche processuale dei diritti, sono snodi nevralgici per l’attuazione dei principi costituzionali anche in campo tributario.

Il presidente  di Uncat (Unione nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi), Gianni Di Matteo, è intervenuto oggi al convegno “Riforma Tributaria e principi costituzionali”, organizzato dalla Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermi in occasione della celebrazione dei XXV anniversario dalla sua costituzione.
Al centro della riflessione di Di Matteo il rischio che, a fronte di una riforma così imponente (16 decreti delegati + 4 testi unici, al momento), destinata a riscrivere il sistema tributario italiano all’insegna di principi costituzionali, si trascuri la necessità di affidarsi a professionisti iscritti ad Albi e specialisti nella materia.
“Anche gli istituti di cooperative compliance richiedono una preparazione a 360° perché ogni scelta strategica dovrà essere effettuata tenendo a mente l’intera relazione tra fisco e contribuente, fino agli eventuali sbocchi processuali”, ha specificato Di Matteo. “Le ultime sentenze della Corte di Giustizia e della Corte europea dimostrano che le garanzie del contribuente non camminano solo sulla compliance amministrativa ma anche sul rispetto di importanti principi ordinamentali anche eurocomunitari, di cui occorre tenere conto armonizzando le norme nazionali”.
Il Governo pare confermare questa necessità di attenzione alle competenze sia nella disciplina del tax framework control, alla cui gestione saranno ammessi professionisti formati specificatamente; ma anche con la professionalizzazione dei magistrati tributari.


STATUS DEI MAGISTRATI TRIBUTARI E RUOLO DELL’AVVOCATURA

“Al riguardo, il disegno di legge “correttivo”, ora all’esame della Camera (AC 2384), riconosce alla magistratura tributaria lo stesso status della magistratura ordinaria, specificando che la delega dovrà ispirarsi ai princìpi fondamentali regolatori del regime giuridico che definisce lo status giuridico dei magistrati ordinari, compresa la definizione di fattispecie disciplinari. Uncat è sempre stata favorevole al rafforzamento delle garanzie di autonomia e indipendenza ma si chiede se non sia opportuno coinvolgere l’avvocatura nelle valutazioni di professionalità dei magistrati, come accade nei consigli giudiziari”.
Di Matteo ha anche apprezzato la scelta della maggioranza di prorogare il termine per la piena attuazione della riforma fiscale, soprattutto con riguardo alla nuova geografia giudiziaria. “Come abbiamo evidenziato in audizione in Consiglio di Presidenza Giustizia Tributaria, occorre precisare i criteri per la revisione dei circondari delle Corti Tributarie”.
Sul processo, invece, non si può non rilevare criticamente la mancata abrogazione della norma che impone ai difensori la dichiarazione di conformità dei documenti prodotti in giudizio.

DIMINUIRE LA PRESSIONE FISCALE

Il vicepresidente Angelo Cuva, ospite dell’evento, ha sottolineato la necessità di proseguire nel percorso riformatore, integrando le risorse in funzione di riduzione della pressione fiscale. “Una soluzione è individuabile in una azione più forte sul fronte del taglio delle spese/agevolazioni fiscali, calcolate in 105 miliardi di euro”

GLI INTERVENTI DEL MINISTRO NORDIO E DEL VICE MINISTRO LEO


Al convegno sono intervenuti in collegamento il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Il ministro Nordio ha valutato positivamente “l’orientamento di mitigare il trattamento sanzionatorio per spingere il contribuente ad essere più collaborativo. Trovo molto importante – ha aggiunto – che sia stata prevista l’ipotesi della sopravvenuta impossibilità di far fronte al pagamento del tributo quando non è dipendente da fatti imputabili al soggetto stesso”.

Le conclusioni della giornata sono state affidate al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo: «La riforma tributaria rappresenta una svolta culturale prima ancora che normativa – ha detto –. Vogliamo superare definitivamente l’idea di un fisco percepito come nemico, costruendo un nuovo rapporto basato sulla fiducia reciproca e sulla leale collaborazione tra Stato e contribuente.  Il nostro impegno è rendere il sistema tributario coerente con i principi costituzionali, coniugando equità, efficienza e crescita. È un percorso ambizioso, ma necessario, e momenti di confronto come quello odierno rappresentano una tappa fondamentale per condividere idee e rafforzare questo approccio proattivo».

*CEDU sulla illegittimità di ispezioni fiscali irrituali presso il domicilio del contribuente (Ricorsi n. 36617/18 e altri 12)
** Corte Ue sulla tutela del segreto professionale (causa C-694/20)