Novità in arrivo sul fronte della attuazione della riforma fiscale, sia in tema di tax compliance che di Irpef, per valutare meglio la relazione tra proventi finanziari e reddito da lavoro autonomo.
Le modifiche sono state annunciate dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, e dal direttore generale della Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, in occasione dell’evento di presentazione del Vademecum “Fiscalità degli avvocati, dai forfettari alle STA, limiti e opportunità”, a Roma lo scorso 20 febbraio, a cura della Unione Nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi in collaborazione con la Commissioni studi della Cassa forense.
Le aperture delle istituzioni
Il viceministro Leo ha annunciato la preparazione di un correttivo al decreto Irpef per valutare meglio la relazione tra proventi finanziari e reddito da lavoro autonomo. E’ probabile che si eccepirà al principio di onnicomprensività e che i proventi finanziari rimangano nella disciplina dei redditi da capitale. Ulteriore apertura riguarda alcuni aggiustamenti al concordato preventivo biennale, come ha suggerito la stessa Uncat nel suo Vademecum.
Infine, Leo ha aperto ad una riflessione, insieme al Ministero della Giustizia, per favorire le aggregazioni societarie tra avvocati;
Il direttore generale AdE Carbone ha annunciato il regolamento, condiviso tra Agenzia delle Entrate, il Consiglio Nazionale forense e il Consiglio dei dottori commercialisti, sui criteri di professionalità per la certificazione del Tax framework control, una opportunità ma al contempo una responsabilità per i professionisti: le competenze devono abbracciare anche i principi contabili nazionali e internazionali per poter rispondere adeguatamente alla richiesta di valutazione del rischio fiscale. “Toccherà al mondo professionale garantire affidabilità e competenza effettive. Per questo nella convenzione non si farà riferimento alla comprovata esperienza”, ha specificato Carbone rispondendo ad una domanda del presidente Uncat Gianni Di Matteo.
Carolina Lussana, presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, ha annunciato l’avvenuta delibera che istituisce il massimario nazionale in seno al CPGT, una passo avanti per la conoscibilità della giurisprudenza tributaria.
Le dichiarazioni dell’Avvocatura
All’evento sono intervenuti il presidente della Cassa Valter Militi, i i consiglieri del CNF Vittorio Minervini e Antonino Galletti, il segretario OCF Accursio Gallo, Francesca Coluzzi, Consigliere di Amministrazione di Cassa Forense.
Il dibattito è stato moderato da, presidente Di Matteo.
“I modelli organizzativi associativi e societari offrono agli avvocati uno strumento per rispondere alle esigenze di un mercato dei servizi legali sempre più complesso e competitivo. L’aggregazione professionale favorisce la crescita e la modernizzazione degli studi legali e produce effetti a lungo raggio per tutta la categoria, migliorando l’organizzazione e la competitività del settore”, dichiara il presidente di Cassa Forense, Valter Militi.
“Per Uncat il lavoro del Vademecum risponde a tre motivazioni principali: la prima è quella di rendere un servizio utile ai colleghi Avvocati. La seconda ragione attiene alla funzione sociale che la guida pratica può assolvere: la promozione di una educazione fiscale e previdenziale. La terza motivazione la potremmo definire di “politica forense”, in linea con l’impegno statutario della nostra Associazione specialistica: la promozione di un sistema fiscale equo e moderno in grado di rendere competitiva, anche a livello internazionale, l’attività forense, facilitando l’inserimento del nostro Paese in un sistema virtuoso di scambio di servizi sempre più globalmente integrato”. L’analisi puntuale del quadro normativo fiscale degli avvocati ha permesso infatti, di individuare le zone d’ombra della fiscalità della classe forense, intesa come importante comparto produttivo. Nella Guida si trovano anche suggerimenti e richieste di miglioramento, destinati a Governo e Parlamento”, ha spiegato il presidente Uncat, Gianni Di Matteo.
Le proposte migliorative contenute nel Vademecum riguardano l’abolizione di Irap, la revisione della disciplina delle aggregazioni professionali, oltre la già prevista e apprezzata neutralità fiscale nei conferimenti per le STP (Società tra Professionisti) e per le STA (Società tra Avvocati), anche per favorire le aggregazioni societarie multidisciplinari e il superamento di alcune difficoltà interpretative nel concordato preventivo biennale.
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