Si è svolto a Palermo, in occasione del XXV anniversario della Camera Tributaria locale, il convegno “Riforma Fiscale e Principi costituzionali”.
Nelle relazioni si è fatto il punto sullo stato di attuazione e sulle ulteriori necessità per far decollare la riforma.
Al centro della riflessione del presidente dell’Uncat, Gianni Di Matteo, il rischio che, a fronte di una riforma così imponente (16 decreti delegati + 4 testi unici, al momento), destinata a riscrivere il sistema tributario italiano all’insegna di principi costituzionali, si trascuri la necessità di affidarsi a professionisti iscritti ad Albi e specialisti nella materia.
“Anche gli istituti di cooperative compliance richiedono una preparazione a 360° perché ogni scelta strategica dovrà essere effettuata tenendo a mente l’intera relazione tra fisco e contribuente, fino agli eventuali sbocchi processuali”, ha specificato Di Matteo. “Le ultime sentenze della Corte di Giustizia e della Corte europea dimostrano che le garanzie del contribuente non camminano solo sulla compliance amministrativa ma anche sul rispetto di importanti principi ordinamentali anche eurocomunitari, di cui occorre tenere conto armonizzando le norme nazionali”.
Il Governo, d’altra parte, confermare questa necessità di attenzione alle competenze sia nella disciplina del tax framework control, alla cui gestione saranno ammessi professionisti formati specificatamente; ma anche con la professionalizzazione dei magistrati tributari.
Lo stesso Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha evidenziato la necessità di formazione anche da parte degli stessi funzionari AdE. “Il diritto tributario è un diritto che potremmo definire scientifico”, ha evidenziato.
Il vicepresidente Angelo Cuva, ospite dell’evento, ha sottolineato la necessità di proseguire nel percorso riformatore, integrando le risorse in funzione di riduzione della pressione fiscale. “Una soluzione è individuabile in una azione più forte sul fronte del taglio delle spese/agevolazioni fiscali, calcolate in 105 miliardi di euro”
Al convegno sono intervenuti in collegamento il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Il ministro Nordio ha valutato positivamente “l’orientamento di mitigare il trattamento sanzionatorio per spingere il contribuente ad essere più collaborativo. Trovo molto importante – ha aggiunto – che sia stata prevista l’ipotesi della sopravvenuta impossibilità di far fronte al pagamento del tributo quando non è dipendente da fatti imputabili al soggetto stesso”.
Le conclusioni della giornata sono state affidate al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo: «La riforma tributaria rappresenta una svolta culturale prima ancora che normativa – ha detto –. Vogliamo superare definitivamente l’idea di un fisco percepito come nemico, costruendo un nuovo rapporto basato sulla fiducia reciproca e sulla leale collaborazione tra Stato e contribuente. Il nostro impegno è rendere il sistema tributario coerente con i principi costituzionali, coniugando equità, efficienza e crescita. È un percorso ambizioso, ma necessario, e momenti di confronto come quello odierno rappresentano una tappa fondamentale per condividere idee e rafforzare questo approccio proattivo».
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